Il benessere come equilibrio tra polarità opposte

Sono timido o espansivo? Sono forte o fragile? Sono ottimista o pessimista? Tendo a fidarmi o sono diffidente? Sono autonomo o tendo a chiedere consigli e rassicurazioni?

Sono numerosissime e pressoché infinite le polarità con le quali le persone si descrivono.
Ma perché quando dobbiamo raccontare a qualcuno come siamo fatti, tendiamo a dare una descrizione ed una definizione di noi stessi che prevede l’utilizzo di una sola polarità?
Infatti, se una persona si descrive come una persona timida, non si descriverà, allo stesso tempo, come una persona espansiva; allo stesso modo, se una persona si descrive come una persona bisognosa di conferme altrui, non si descriverà, contemporaneamente, come una persona indipendente, e così via per tutte le altre polarità.

La difficoltà di ognuno di noi ad integrare gli opposti nasce dal fatto che, in genere, riteniamo erroneamente che le polarità opposte siano incompatibili tra loro: non è possibile essere contemporaneamente, per esempio, ottimisti o pessimisti. Inoltre, pensiamo di essere in un solo ed unico modo, a prescindere dalle situazioni delle vita, pur quanto diverse esse siano. Queste false credenze fanno sì che gli individui si pensino privi della polarità opposta a quella con la quale si descrivono e si pongono nel mondo. Tutto questo ha sicuramente dei vantaggi: semplificare e permettere all’uomo di preservare la propria immagine, la propria identità, secondo una idea di Sé coerente nel tempo: potersi definire con gli altri sempre nello stesso modo consente di sperimentare prevedibilità e sicurezza. Ma quali rischi sono associati a queste false credenze?

Poter riflettere su questi aspetti è di fondamentale importanza in quanto pensare di possedere una sola polarità tra le due opposte spinge quella stessa persona a comportarsi in modo corrispondente alle caratteristiche che pensa lo definiscano, in una sorta di profezia che si auto-avvera: se una persona ritiene di essere timida, tenderà a comportarsi e a definirsi sempre così nelle varie situazioni di vita e anche gli altri, a loro volta, tenderanno ad aspettarsi un atteggiamento corrispondente. Inoltre, è importante riflettere su questo tema anche perché, in parte, nella scelta del partner, incide il bisogno di ritrovare nel proprio compagno/a quegli aspetti del carattere di cui pensiamo essere privi (Paolo Menghi, 1997).

Per il raggiungimento di un buon benessere individuale, invece, sarebbe molto importante iniziare a pensarsi in modo diverso, in modo più complesso, conciliando ed integrando tra loro polarità opposte, perché esse sono perfettamente integrabili in un’unica immagine di sé. L’essere umano è un sistema complesso e ha la capacità di porsi in modi diversi, perfino opposti, a seconda delle situazioni e dei contesti di vita nei quali si trova (Giacometti e Mazzei, 2016). Sconfiggere questa erronea credenza, anche se richiede tempo ed un lavoro di consapevolezza su di sé, permette alle persone di possedere una immagine più flessibile di sè stesse, al di là di inutile costrizioni e vincoli: una persona si può definire autonoma e indipendente ma, allo stesso tempo, sarebbe auspicabile che percepisse, in alcune circostanze, di aver bisogno di rassicurazione ed aiuto così come una persona si può definire insicura, indecisa e bisognosa di conferme altrui ma, allo stesso tempo, sarebbe auspicabile che si riconoscesse anche determinata, forte e capace.

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